Santa Rosalia nell’arte

Ph. A.Tarantino

Sono numerosi gli artisti, fra pittori e scultori, che tra la metà del ‘600 e i primi dell’800 hanno rivestito gli interni delle chiese di Palermo di opere d’arte dedicate a Rosalia. Subito dopo il ritrovamento delle spoglie della giovane pellegrina, nel 1624 gli ordini religiosi compresero quanto fosse importante legare la loro immagine a quella della Santa. Le migliori cappelle a lei dedicate furono costruite nella basilica di San Domenico e in quella di san Francesco. Le chiese delle confraternite e gli oratori delle compagnie invece accostarono l’immagine di Rosalia ai santi a cui erano già devoti, dedicandole gli altari laterali delle parrocchie.

L’itinerario è frutto di una ricerca di Pierfrancesco Palazzotto – vice direttore del Museo Diocesano di Palermo – finalizzata ad una pubblicazione in corso di stesura e alla valorizzazione del museo diffuso dell’Arcidiocesi di Palermo, come si evince dal sito web www.museodiocesanopa.it.

Nella Cappella dei Santi Pietro e Paolo dell’Infermeria dei Sacerdoti “Santa Rosalia nella grotta intercede per Palermo” (XVII secolo, ignoto pittore vandychiano), in ginocchio e con un saio marrone indicando la città ed invocando la fine della peste Rosalia giace dipinta ed incoronata dagli angeli.

E’ di un ignoto pittore siciliano e risalente al XVIII secolo invece il ritratto di Santa Rosalia in veste di monaca basiliana, custodito all’interno di Casa Professa. Qui anche gli affreschi del XVIII secolo attribuiti ad Antonio Grano, che raffigurano La Gloria di Santa RosaliaSanta Rosalia sconfigge la peste a Palermo e Cristo e la Vergine scelgono santa Rosalia quale protettrice di Palermo. E ancora le sculture di un ignoto artista siciliano del XVII secolo, Santa Rosalia in preghiera nella Grotta e Santa Rosalia intercede per Palermo.

Numerose le opere racchiuse all’interno della Cattedrale che vedono la rappresentazione della Santa tra statue (di Vincenzo Vitagliano – 1745, Gaspare Guercio_1655/1656 e Bartolomeo Travaglia), dipinti (“Santa Rosalia” di Giuseppe Velasques dei primi del XIX sec), sculture in marmo e sculture in argento. All’interno del Duomo, anche le urne per le reliquie, un paliotto settecentesco a finti marmi mischi e un reliquario del dente di Santa Rosalia.

Una meravigliosa statua realizzata da Carlo d’Aprile e uno scintillante paliotto realizzato da Giovan Battista Firrera e Nicastro di Giovanni, entrambi del XVII secolo, sono dedicati alla Santa anche nella chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo.

Nella Chiesa della Madonna della Pietà una statua di Santa Rosalia in legno scolpito e dipinto (XX secolo di Vincenzo Moroder), rappresenta la santa nella sua iconografia classica. Vestita con un saio marrone regge con una mano un teschio, con l’altra una croce. E ancora un affresco del XVIII secolo di Antonio Grano che raffigura il Trionfo dell’ordine domenicano con Santa Rosalia.

Anche l’illustre pittore fiammingo Anton Van Dyck nel XVII secolo firma una delle opere più rappresentative della Santa, raffigurata nell’olio su tela La Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina da Siena, Vincenzo Ferrer, Agata, Cristina, Ninfa, Oliva e Rosalia, custodito nell’Oratorio del Santissimo Rosario in San Domenico, in via dei Bambinai.

Nella Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta La Martorana, nell’ultimo quarto del XVII secolo, un ignoto scultore siciliano dedicò alla Santa una bellissima statua in marmo scolpito, che giace nella parete a sinistra del presbiterio.

Nel Museo Diocesano di via Matteo Bonello è custodita la prima tavola dedicata a Rosalia e proveniente dal monastero della Martorana. Nello stesso museo è esposto il primo ritratto di Vincenzo La Barbera, Santa Rosalia intercede per Palermo, realizzato il 27 luglio del 1624 dopo il ritrovamento delle spoglie della santa. Risale alla metà del settecento invece la meravigliosa immagine di Santa Rosalia incoronata di rose dalla Trinità, attribuita a Vito D’Anna. Qui anche un Paliotto con la presentazione di Santa Rosalia alla Vergine del XVIII secolo. Dello stesso periodo il dipinto de  La Processione con l’urna di Santa Rosalia di un ignoto pittore siciliano e il reliquiario a busto in argento e rame d’orato di Bartolomeo Ferruccio (XVII sec).

Nell’Oratorio di S. Cita, come nell’opera di Van Dyck, il più conosciuto tra i pittori del classicismo barocco, Carlo Maratti ritrae Santa Rosalia insieme alla Madonna del Rosario a ai Santi Domenico, Caterina e Oliva.

Raffigurata nelle Grotte della Quisquina e di Monte Pellegrino la Santa giace invece nelle tele, realizzate da un ignoto pittore siciliano del XIX secolo, nella chiesa di S. Anna la Misericordia.

In marmo scolpito è invece la statua che padroneggia l’interno della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria all’Olivella.

Nella Basilica di San Domenico Santa Rosalia è raffigurata eremita in una tela ad olio dipinta da Andrea Carrera nel XVII secolo. Sull’altare maggiore in un paliotto, in argento su velluto, con l’Assunta e San Giuseppe col bambino è invece l’opera di un argentiere siciliano del XVIII secolo.

Tantissime e tutte ricche di particolari anche le opere esposte nelle chiese di San Francesco d’Assisi, San Francesco di Paola, San Francesco Saverio, Sant’Ignazio Martire all’Olivella, Sant’Ippolito Martire, Sant’Isidoro Agricola, Santa Maria di Monte Oliveto detta Badia Nuova, Santa Ninfa dei Crociferi e Santi Coronati.

Il percorso dell’arte dedicato a Santa Rosalia giunge anche alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, dove è possibile ammirare due dipinti del ‘600. La Vergine in gloria tra gli angeli e i Santi Rosalia e Giovanni Battista di Pietro Novelli e Santa Rosalia incoronata dagli angeli di Van Dyck.

Quest’ultimo ha contribuito molto alla diffusione dell’immagine di Santa Rosalia nel mondo. Due delle sue opere sono infatti esposte al Museo del Prado di Madrid e al Metropolitan Museum of Art di New York.

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