Street food e sapori tipici

Se del maiale non si butta via niente, a Palermo tutto ciò che ha la forma ed è classificabile come cibo può essere osservato come positivo elemento di socialità e ritualità. Lo si capisce osservando il “cibo di strada”: pane con la milza, pane con le panelle, sfincione, arancine e frittola. Da questo punto di vista, il turista non può mancare la visita alla Focacceria San Francesco in piazza San Francesco, oppure da “Franco u vastiddaro”, in corso Vittorio Emanuele, a due passi da Piazza Marina. Sempre in questa via, ad angolo con il mercato della Vucciria, soprattutto la sera, ci si può imbattere nel banchetto del pane con la milza di Rocky Basile, una vera colonna del posto.

Chi pranza o cena in uno dei numerosi ristoranti della città, non può fare a meno di gustare il tipico menù che dall’antipasto al dessert è un susseguirsi di emozioni. E così aprono le danze: verdure in pastella, zucca in agrodolce, polpette di sarde e sarde a beccafico, caponata ed insalata di musso. Tra i primi piatti si consigliano di provare: la pasta con le sarde o con tutti i tipi di pesce fresco proposti dallo chef, e naturalmente non ci si può sottrarre ai caratteristici anelletti al forno. Un capitolo a parte meritano i dolci: colorati, sempre freschi e creati con delle ricette che si tramandano di generazione in generazione. E così possiamo elencare i classici cannoli ripieni di ricotta, ma anche la celebre cassata, i gelati proposti in tutti i gusti, il gelo di melone, le sfinci di San Giuseppe i buccellati e la frutta di martorana. La leggenda su quest’ultima leccornia è nata perché le suore del convento della Martorana, per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino, ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, per abbellire il convento in occasione della visita del Papa dell’epoca.